Approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il ddl “Cantiere Ambiente”. Soddisfazione del Ministro Costa, “Ora tempi rapidi e fondi certi”.
Il dissesto idrogeologico, ossia il complesso di modifiche morfologiche
che hanno un impatto distruttivo per la degradazione del suolo, aveva bisogno
di essere affrontato a viso aperto e così avverrà: infatti, il Consiglio dei
Ministri ha approvato, in via preliminare, il disegno di legge denominato
“Cantiere Ambiente”. Il Ministro Costa, che si dichiara soddisfatto per il progetto, afferma
che questa “è
la risposta corposa, strutturata, sostanziale al dissesto idrogeologico”. Allo
stato attuale non esiste una legge quadro in materia di dissesto
idrogeologico, ma vi sono diverse disposizioni mal collegate e frammentate,
contenute all’interno di leggi ordinarie o decreti-legge. L’obiettivo primario,
quindi, è ottimizzare la normativa vigente.
Il
disegno di legge “CANTIERE AMBIENTE” concretizza i punti stabiliti dal DPCM del
20 febbraio 2019, il Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico
“Proteggi Italia”. Il Ministro dell’Ambiente vorrebbe rendere effettivo e
veloce il rapporto con le regioni e con le altre istituzioni operanti nel campo.
Il secondo obiettivo, infatti, è rendere più semplice la procedura per la
definizione e il finanziamento degli interventi, dimezzando i tempi di esame
delle proposte d’azione e anticipando i pareri e i visti stabiliti per legge
alla programmazione degli interventi.
A questo
punto, il ddl passa alla Conferenza Stato Regioni per l’ultima approvazione e l’idea
proposta è quella di aumentare le risorse a disposizione dei commissari di Governo
per superare le difficoltà più evidenti, per un totale di 6,5 miliardi di euro
per mettere in sicurezza il territorio e organizzare attività di prevenzione.
Un’altra novità, oltre all’aumento dei fondi, è il cambio di priorità dei
progetti: infatti, non sarà più possibile privilegiare i progetti incentrati su
zone a maggior densità abitativa. In ultimo, nasce anche il “green manager”,
cioè il referente, presso la PA, dell’implementazione ambientale, mentre presso
il Ministero viene istituita una struttura tecnica operativa che assiste la
fase progettuale, con la collaborazione di Palazzo Chigi.
In
definitiva, “Cantiere Ambiente” contiene novità interessanti e funzionali alla
lotta al dissesto idrogeologico. La strada tracciata è precisa e fa ben sperare,
anche se non è detto che non vengano adottati eventuali accorgimenti per
rendere ancora più adeguato l’intervento normativo.
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