domenica 7 aprile 2019

Otto “big bags” di rifiuti e 92 kg di plastica raccolti nel Po

Il progetto pilota per la raccolta del “marine litter” è replicabile su altri fiumi.

La “battuta di pesca” organizzata sul fiume Po per quattro mesi, tra luglio e novembre 2018, ha riportato un risultato eccezionale: ben otto “big bags” pieni di rifiuti e 92 kg di plastica destinata ad essere riciclata. Per capire com’è stato possibile questo risultato, bisogna analizzare il meccanismo utilizzato per questa campagna. “Il Po d’Amare”, uno dei primi progetti di prevenzione dei rifiuti in mare, messo a punto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con la collaborazione con l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Aipo, prevedeva l’intercettazione dei rifiuti trasportati dal Fiume per mezzo di alcune barriere galleggianti. Secondo la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, per contenere il fenomeno del marine litter è necessario agire direttamente sui fiumi. Infatti, i rifiuti marini derivano in gran parte (per l’80% all’incirca) dalla terraferma e si spingono fino al mare per mezzo degli gli scarichi urbani e dei fiumi, in piccola parte (per il 20% circa) derivano da attività di pesca e navigazione.

Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, sostiene che questo progetto è utile per “intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale”. Infatti, sappiamo bene le conseguenze che ciò può comportare [vedi https://avapertisverbis.blogspot.com/2019/04/i-pesci-non-crescono-causa-delle.html]. Ronchi, però, aggiunge che “per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d’acqua in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa”.

In definitiva, il progetto sembra essere funzionale alla lotta contro l’inquinamento dei mari, anche se il problema andrebbe risolto alla radice. Speriamo che possa fornire un valido apporto al rafforzamento delle misure del piano d’azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini. 

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