mercoledì 10 aprile 2019

Smog, già 17 città in pericolo nell’anno in corso

I risultati peggiori, secondo Legambiente, vengono registrati da Torino, Rovigo, Verona, Cremona e Milano.

L’Agenzia dell'Ue per l'ambiente (Eea), non molto tempo addietro, aveva manifestato la sua preoccupazione circa la situazione dell'Italia in merito al problema smog. Infatti, secondo le previsioni dell'ente, l'Italia avrebbe riportato un primato negativo all'interno dell'Ue e, a quanto pare, le previsioni non erano del tutto errate. Le città italiane ammorbate dallo smog, cioè quelle "fuorilegge" per i livelli di Pm10 (la soglia di polveri consentite per legge), sono ben 17 dall'inizio dell'anno. Queste notizie sconfortanti emergono dalla classifica "Mal'aria", redatta da Legambiente ed aggiornata al 31 marzo. Le città con una performance peggiore sono Torino con 52 superamenti della soglia consentita per la salute (a fronte dei 35 autorizzati), Rovigo con 50, Verona con 49, Cremona e Milano con 48.
Inoltre, il Veneto è la Regione nella quale tutti i capoluoghi di provincia hanno superato il limite, eccezion fatta per Belluno: ad esempio, Vicenza registra 47, Padova e Venezia 45. La classifica include anche Pavia (44), Alessandria (43), Frosinone (43), Treviso (43), Ferrara (41), Mantova (41), Asti (39), Brescia (37), Lodi (37).

Il dato interessante è che la quasi totalità delle città “fuorilegge” sia situata nel Centro-Nord del paese, a testimonianza che il problema sia maggiore in quelle zone. Nessuna città del Mezzogiorno rientra in questa classifica.
Secondo Legambiente, è “urgente costruire l'uscita dalla mobilità inquinante per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre lo smog e rendere più vivibili le nostre città". Però, per far ciò, è necessario incentivare l’utilizzo dell’elettrico, ancora esoso per la maggior parte della popolazione e scomodo a causa dell’esigua presenza di colonnine per la ricarica. L’associazione ambientalista ha deciso di lanciare una petizione per chiedere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di approvare al più presto il decreto che autorizza, nei Comuni, la circolazione della micro mobilità elettrica, inserito nella legge di bilancio ma rimasto ancora lettera morta.


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