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Attento alla scadenza dei controlli che
compri: infatti, se è vicina dovrai consumare in fretta quell’alimento, con il
rischio di dover buttare qualcosa.
Memento: controlla
la data di scadenza
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Sei al supermercato e
non hai con te una lista. Inizi a comprare tutto ciò che credi ti serva, senza
pensare a quando e come cucinerai quei prodotti. Così facendo rischi di acquistare
una quantità eccessiva di cibo, che poi getterai via.
Memento: realizza un promemoria, che ti aiuti ad individuare ciò che
davvero ti serve, senza acquistare prodotti inutilmente.
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Per avere sotto
controllo la varietà di prodotti acquistati, è preferibile disporli, sia in
frigorifero che nella dispensa, in ordine di deperibilità.
Memento: posiziona davanti i cibi in scadenza.
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Non buttar via tutti
gli scarti, anche da questi può nascere una pietanza gustosa ed “economica”.
Memento: informati circa le possibilità di utilizzo degli scarti e
prepara nuove ricette.
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Non eccedere nelle
quantità di cibo che cucini, per evitare di dover buttare qualcosa.
Memento: prepara i tuoi pasti in funzione del numero di persone che
mangeranno.
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Sei al ristorante,
non hai consumato tutto il tuo pasto e vorresti portarlo a casa? Non
vergognarti, è il momento della cosiddetta doggy bag. In questo modo potrai
portare gli avanzi a casa. Pensa che questa è una prassi consolidata in
Francia, dove i ristoranti con più di 180 posti a sedere hanno l’obbligo di
avere in dotazione la doggy bag, o in Cina, dove la pratica in questione fa
parte del galateo.
Memento: nel caso in cui tu non riesca a0 consumare il tuo pasto, porta a
casa gli avanzi con la doggy bag.
Seguendo
queste semplici pratiche, è possibile ridurre lo spreco del cibo. Se nella civiltà occidentale un individuo su otto soffre di obesità, 21
mln di persone sulla terra muoiono di fame, e una su tre è malnutrita. Il dato
della parte occidentale del globo si concretizza in uno spreco alimentare di
quasi 15 mld di euro, che non attiene solamente alla componente domestica, la
parte più cospicua, ma si estende anche alla produzione e alla distribuzione.
Possiamo invertire questa tendenza? Certo, proviamoci.
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