L'editore Mainichi Newspapers, proprietario del Mainichi Shinbun, qualche anno
fa ha lanciato un progetto innovativo: la realizzazione di un giornale
"ecosostenibile".
Questa edizione "green" conta solo un numero limitato di copie, distribuite ai cittadini in occasione di alcuni festival green come la Giornata del Verde il 4 maggio, festività pubblica in Giappone.
PROGETTO
L'iniziativa nasce per merito dello studio pubblicitario Dentsu Tokyo. Le pagine di questo giornale, realizzate con materie prime riciclate alle quali vengono aggiunti alcuni semi pressati e compattati, sono interamente riciclabili. Infatti, dopo aver letto il giornale, è possibile adagiare le pagine in giardino e in pochi giorni si trasformeranno in germogli bellissimi. La carta piantabile, di cui le pagine sono composte, è presente in commercio ormai da qualche anno ed è una sorta di mix di carta riciclata, semi di fiori o piante aromatiche ed acqua. Anche l'inchiostro è prodotto con sostanze interamente vegetali.
SENSIBILIZZAZIONE
Un'iniziativa di questa portata può fungere da esempio per il mondo del giornalismo e dell'editoria. Infatti, il progetto nipponico è, senza dubbio, un modello da imitare ed importare, puntando ad una maggiore sensibilizzazione dei cittadini circa le questioni ambientali. Inoltre, l'iniziativa del Mainichi non è un unicum, se si considera il caso di una casa editrice argentina, la Pequeño Editor, che ha pubblicato “Mi papà estuvo en la selva”, un libro illustrato che può essere piantato.
Questa edizione "green" conta solo un numero limitato di copie, distribuite ai cittadini in occasione di alcuni festival green come la Giornata del Verde il 4 maggio, festività pubblica in Giappone.
PROGETTO
L'iniziativa nasce per merito dello studio pubblicitario Dentsu Tokyo. Le pagine di questo giornale, realizzate con materie prime riciclate alle quali vengono aggiunti alcuni semi pressati e compattati, sono interamente riciclabili. Infatti, dopo aver letto il giornale, è possibile adagiare le pagine in giardino e in pochi giorni si trasformeranno in germogli bellissimi. La carta piantabile, di cui le pagine sono composte, è presente in commercio ormai da qualche anno ed è una sorta di mix di carta riciclata, semi di fiori o piante aromatiche ed acqua. Anche l'inchiostro è prodotto con sostanze interamente vegetali.
SENSIBILIZZAZIONE
Un'iniziativa di questa portata può fungere da esempio per il mondo del giornalismo e dell'editoria. Infatti, il progetto nipponico è, senza dubbio, un modello da imitare ed importare, puntando ad una maggiore sensibilizzazione dei cittadini circa le questioni ambientali. Inoltre, l'iniziativa del Mainichi non è un unicum, se si considera il caso di una casa editrice argentina, la Pequeño Editor, che ha pubblicato “Mi papà estuvo en la selva”, un libro illustrato che può essere piantato.
In definitiva, a mio avviso, sarebbe necessario focalizzarsi maggiormente sul
riciclo della carta, in modo tale da ridurre le emissioni di CO2 causate dai
tradizionali sistemi di smaltimento dei rifiuti. Chissà che il Mainichi non sia il primo di una lunga serie di casi del genere?
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