lunedì 25 febbraio 2019

Più della metà dei Comuni italiani non applica “eco-criteri”

Il primo rapporto sul monitoraggio circa l’applicazione dei Criteri minimi ambientali, obbligatori secondo l’art.34 del Codice degli appalti (D. Lgs 50/2016), fotografa la triste realtà: il 55% dei Comuni non applica i Criteri ambientali minimi (Cam) in nessuna categoria merceologica.

I CAM (I criteri ambientali minimi), adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente, sono alcuni requisiti ambientali che vanno rispettati e osservati nella scelta di determinati progetti, prodotti o servizi che, per loro natura, possono avere un impatto con l’ambiente. Applicandoli sistematicamente, è possibile diffondere maggiormente le tecnologie ambientali facendo leva sul mercato, così da indurre la maggioranza degli operatori economici ad adeguarsi alle nuove richieste della PA.

Misure come questa necessitano di notevole attenzione: infatti, l’unico modo per incrementare lo sviluppo sostenibile è puntare con determinazione sulla green economy. I Cam possono essere uno strumento importante, se decisivi nell’aggiudicazione dei bandi in vari settori quali l’edilizia o i trasporti, che ad oggi registrano rispettivamente il 5% e il 6% di applicazione di questi criteri.

Di contro, i bandi che prestano già attenzione nei confronti di questi “eco-criteri” riguardano la fornitura di carta per gli uffici (60%), la ristorazione (50%), le apparecchiature elettriche ed elettroniche per gli uffici (43%), gli arredi (43%) e il servizio di gestione dei rifiuti (42%).

Al di là dei criteri sopracitati, altri Cam in vigore sono diversi, tra i quali ausili per l’incontinenza (fornitura); calzature da lavoro e accessori in pelle (fornitura); cartucce per stampanti, forniture sia laser che a getto di inchiostro, incluso il ritiro di cartucce esauste; illuminazione pubblica, fornitura e progettazione e illuminazione pubblica relativamente ai servizi; illuminazione, riscaldamento/raffrescamento per edifici; servizio di pulizia per edifici e la fornitura di prodotti per l’igiene; sanificazione strutture sanitarie e fornitura di detergenti; prodotti tessili (forniture); verde pubblico, gestione, acquisti correlati, irrigazione. Marco Boschini, quale coordinatore dell'associazione dei Comuni virtuosi, afferma che “affinché la legge sui Cam trovi effettiva applicazione, occorre una visione di insieme”. A suo dire, infatti, “serve senso di responsabilità e convergenza di vedute". Le sue argomentazioni sembrano più che condivisibili: infatti, senza un senso di responsabilità comune non sarà possibile pervenire ad un risultato positivo. L'obiettivo comune dovrebbe convergere verso l'adozione dei Cam, al 100%, almeno in alcune materie nelle quali già il lavoro fatto è abbastanza positivo, in modo tale da imprimere una vera svolta al rapporto tra i Comuni e l'ambiente circostante. Mi auguro che i nostri amministratori prendano contezza della situazione e si adoperino affinché il rispetto dei Cam sia effettivo.  


Criteri ambientali minimi (Cam)

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