Il primo rapporto sul monitoraggio circa l’applicazione dei Criteri minimi ambientali, obbligatori secondo l’art.34 del Codice degli appalti (D. Lgs 50/2016), fotografa la triste realtà: il 55% dei Comuni non applica i Criteri ambientali minimi (Cam) in nessuna categoria merceologica.
I CAM (I criteri ambientali minimi),
adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente, sono alcuni requisiti ambientali
che vanno rispettati e osservati nella scelta di determinati progetti, prodotti
o servizi che, per loro natura, possono avere un impatto con l’ambiente.
Applicandoli sistematicamente, è possibile diffondere maggiormente le
tecnologie ambientali facendo leva sul mercato, così da indurre la maggioranza
degli operatori economici ad adeguarsi alle nuove richieste della PA.
Misure come questa necessitano di notevole
attenzione: infatti, l’unico modo per incrementare lo sviluppo sostenibile è
puntare con determinazione sulla green economy. I Cam possono essere uno
strumento importante, se decisivi nell’aggiudicazione dei bandi in vari settori
quali l’edilizia o i trasporti, che ad oggi registrano rispettivamente il 5% e
il 6% di applicazione di questi criteri.
Di contro, i bandi che prestano già
attenzione nei confronti di questi “eco-criteri” riguardano la fornitura di
carta per gli uffici (60%), la ristorazione (50%), le apparecchiature
elettriche ed elettroniche per gli uffici (43%), gli arredi (43%) e il servizio
di gestione dei rifiuti (42%).
Al di là dei criteri
sopracitati, altri Cam in vigore sono diversi, tra i quali ausili per
l’incontinenza (fornitura); calzature da lavoro e accessori in pelle
(fornitura); cartucce per stampanti, forniture sia laser che a getto di
inchiostro, incluso il ritiro di cartucce esauste; illuminazione pubblica,
fornitura e progettazione e illuminazione pubblica relativamente ai servizi;
illuminazione, riscaldamento/raffrescamento per edifici; servizio di pulizia
per edifici e la fornitura di prodotti per l’igiene; sanificazione strutture
sanitarie e fornitura di detergenti; prodotti tessili (forniture); verde
pubblico, gestione, acquisti correlati, irrigazione. Marco
Boschini, quale coordinatore dell'associazione dei Comuni virtuosi,
afferma che “affinché la legge sui Cam trovi effettiva applicazione,
occorre una visione di insieme”. A suo dire, infatti,
“serve senso di responsabilità e convergenza di vedute". Le sue
argomentazioni sembrano più che condivisibili: infatti, senza un senso di responsabilità
comune non sarà possibile pervenire ad un risultato positivo. L'obiettivo comune dovrebbe convergere verso l'adozione dei Cam, al 100%, almeno in alcune materie nelle quali già il lavoro fatto è abbastanza positivo, in modo tale da imprimere una vera svolta al rapporto tra i Comuni e l'ambiente circostante. Mi auguro che i nostri amministratori prendano contezza della situazione e si adoperino affinché il rispetto dei Cam sia effettivo.
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