venerdì 29 marzo 2019

Avvenire: qual è la città ideale?

Avvenire, in collaborazione con la Scuola di economia civile e il supporto di Federcasse, realizza una classifica in base a diversi indicatori di qualità della vita. Medaglia d’oro a Bolzano, argento a Trento e bronzo a Pordenone.

Quali sono le caratteristiche che deve possedere la “città ideale? Avvenire, per realizzare la sua classifica del “Ben-vivere nei territori”, analizza in particolare (ma non solamente) la ricchezza pro-capite, lo sviluppo economico e le opportunità occupazionali, vere armi a doppio taglio se non adoperate adeguatamente. L’attività di analisi è partita da alcuni domini all’interno dei quali sono stati selezionati gli indicatori specifici, quali salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, demografia e famiglia, servizi alla persona, lavoro, legalità e sicurezza, capitale umano, accoglienza, inclusione economica.

La classifica vede in cima le province autonome di Bolzano e Trento, seguite da Pordenone, Firenze, Parma, Pisa, Milano, Bologna, Gorizia e Udine. Al di là della top ten, urge una riflessione a riguardo. In primis, sembra che i centri medi offrano una qualità complessiva migliore, derivante verosimilmente da condizioni ambientali più favorevoli. In secondo luogo, è evidente che il Sud abbia ancora problemi, essendo concentrato nella seconda parte della classifica. Sfortunatamente, agli ultimi posti troviamo Reggio Calabria, Vibo Valentia, Napoli e Crotone. Le criticità derivano sia da un profondo divario economico e occupazionale che da carenti servizi pubblici e da un capitale umano più povero. In relazione a quest’ultimo dato, ad esempio, Bologna possiede il 37,5% di giovani laureati e il 70% di diplomati, mentre la provincia di Barletta-Andria possiede il 14,5% di laureati e il 40% di diplomati. Dati di cui prendere atto e da cui ripartire.

Nessun commento:

Posta un commento