Mattarella commenta i disastri ambientali.
“Deve essere
chiaro che il rapporto con la natura è fatto di rispetto degli equilibri
dell’ecosistema, pur se l’umanità ha dimostrato una costante propensione a
misurarsi quotidianamente con i limiti conosciuti”. Questo è l’avvertimento evidenziato
dal Presidente della Repubblica nel suo intervento a Belluno, durante la
cerimonia commemorativa dell’alluvione che ha colpito il Veneto nell’ottobre
2018. Come dargli torto? L’uomo, infatti, spinto dalla fame di conoscenza e
determinato a superare i suoi stessi limiti, rischia di non dare la giusta
attenzione alle problematiche ambientali.
Ma andiamo
con ordine. Il Capo dello Stato sottolinea che, nel nostro percorso verso il
futuro “dobbiamo sempre coltivare insieme innovazione e saggezza antica”, punti
salienti che devono andare di pari passo, in primis, con la “costruzione di una
attenta regia e di solidarietà internazionali, per affrontare quei
comportamenti che contribuiscono a cambiamenti climatici dalle gravi
conseguenze”. Va da sé che tutti gli sforzi profusi nelle molteplici conferenze
internazionali abbiano dato risultati sufficienti, ma non eccezionali: sarà
necessario impegnarsi ancor di più. In secondo luogo, Mattarella aggiunge che “vanno
respinte decisamente tentazioni dirette a riproporre soluzioni già ampiamente
sperimentate in passato con esito negativo, talvolta premessa per futuri
disastri”, affinché non si verifichino altre tragedie. Infatti, le “opere di
contenimento, se non suffragate dall’apprendimento delle precedenti esperienze,
talvolta ottengono risultati opposti a quelli prefissati, violando equilibri
secolari da difendere”.
Un altro
punto importante del discorso del Presidente riguarda “l’attivazione, in via preventiva, della rete di Protezione civile”, che “è la
conferma di come il modello di collaborazione tra Regione, Prefetture, forze
del volontariato, possa giocare un ruolo prezioso non solo nell'emergenza delle
catastrofi una volta verificatesi” ma non solo. Questa proficua cooperazione
deve essere incentrata, soprattutto, sul terreno della prevenzione.
In
ultimo, "occorre proseguire sulla strada di iniziative per la salvaguardia
degli assetti idro-geologici. Queste iniziative sono state ampiamente delineate
dal Parlamento in questi decenni ed è necessario un impegno condiviso delle
istituzioni ai vari livelli per svilupparli e attuarli concretamente.” Un
chiaro invito ai Parlamentari per continuare l’azione finora svolta. Perciò, è
necessaria “una politica per la montagna e le popolazioni che la abitano, non
solo nella direzione della effettiva affermazione della eguaglianza tra
cittadini della Repubblica, ma soprattutto per il recupero pieno di aree
abbandonate o sottoutilizzate, preziose per il processo di crescita dell'intero
nostro Paese.”
Il
fulcro del discorso è abbastanza chiaro, ora sta alle istituzioni prendere in
considerazione quanto affermato da Sergio Mattarella. Una valorizzazione
attenta e mirata delle zone montane potrebbe riportare a nuova vita questi
territori.
(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della
Presidenza della Repubblica)
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