mercoledì 13 marzo 2019

“Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale”

Mattarella commenta i disastri ambientali.


“Deve essere chiaro che il rapporto con la natura è fatto di rispetto degli equilibri dell’ecosistema, pur se l’umanità ha dimostrato una costante propensione a misurarsi quotidianamente con i limiti conosciuti”. Questo è l’avvertimento evidenziato dal Presidente della Repubblica nel suo intervento a Belluno, durante la cerimonia commemorativa dell’alluvione che ha colpito il Veneto nell’ottobre 2018. Come dargli torto? L’uomo, infatti, spinto dalla fame di conoscenza e determinato a superare i suoi stessi limiti, rischia di non dare la giusta attenzione alle problematiche ambientali.

Ma andiamo con ordine. Il Capo dello Stato sottolinea che, nel nostro percorso verso il futuro “dobbiamo sempre coltivare insieme innovazione e saggezza antica”, punti salienti che devono andare di pari passo, in primis, con la “costruzione di una attenta regia e di solidarietà internazionali, per affrontare quei comportamenti che contribuiscono a cambiamenti climatici dalle gravi conseguenze”. Va da sé che tutti gli sforzi profusi nelle molteplici conferenze internazionali abbiano dato risultati sufficienti, ma non eccezionali: sarà necessario impegnarsi ancor di più. In secondo luogo, Mattarella aggiunge che “vanno respinte decisamente tentazioni dirette a riproporre soluzioni già ampiamente sperimentate in passato con esito negativo, talvolta premessa per futuri disastri”, affinché non si verifichino altre tragedie. Infatti, le “opere di contenimento, se non suffragate dall’apprendimento delle precedenti esperienze, talvolta ottengono risultati opposti a quelli prefissati, violando equilibri secolari da difendere”.

Un altro punto importante del discorso del Presidente riguarda “l’attivazione, in via preventiva, della rete di Protezione civile”, che “è la conferma di come il modello di collaborazione tra Regione, Prefetture, forze del volontariato, possa giocare un ruolo prezioso non solo nell'emergenza delle catastrofi una volta verificatesi” ma non solo. Questa proficua cooperazione deve essere incentrata, soprattutto, sul terreno della prevenzione.

In ultimo, "occorre proseguire sulla strada di iniziative per la salvaguardia degli assetti idro-geologici. Queste iniziative sono state ampiamente delineate dal Parlamento in questi decenni ed è necessario un impegno condiviso delle istituzioni ai vari livelli per svilupparli e attuarli concretamente.” Un chiaro invito ai Parlamentari per continuare l’azione finora svolta. Perciò, è necessaria “una politica per la montagna e le popolazioni che la abitano, non solo nella direzione della effettiva affermazione della eguaglianza tra cittadini della Repubblica, ma soprattutto per il recupero pieno di aree abbandonate o sottoutilizzate, preziose per il processo di crescita dell'intero nostro Paese.”

Il fulcro del discorso è abbastanza chiaro, ora sta alle istituzioni prendere in considerazione quanto affermato da Sergio Mattarella. Una valorizzazione attenta e mirata delle zone montane potrebbe riportare a nuova vita questi territori. 

  (Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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