L’Onu rivela dati preoccupanti. Bisogna reagire.
Il Global Environment Outlook (Geo), opera delle Nazioni Unite, rivela
che un quarto delle morti premature nel mondo è causato dall'inquinamento prodotto dagli uomini. Secondo
quanto riportato nel resoconto, l'inquinamento,
lo spreco di cibo, il consumo eccessivo, l’accelerazione della
distruzione degli ecosistemi causano malattie, incrementano il divario tra
stati ricchi e poveri e aumentano la fame nel mondo.
Analizziamo
alcuni dati. Le emissioni di gas serra sono ancora troppo alte (https://avapertisverbis.blogspot.com/2019/03/e-ora-di-ridurre-le-emissioni-di-gas.html)
e il clima non accenna a migliorare: allagamenti e siccità mietono vittime. Il
rapporto Geo realizza una lista di emergenze sanitarie collegate
all'inquinamento, evidenziando che le condizioni ambientali “causano
approssimativamente il 25% delle malattie e della mortalità globali”. Ad esempio,
nel solo 2015 circa 9 milioni di decessi.
Ma il peggio non finisce qui. Infatti, l’assenza di acqua potabile decreta la
morte annuale di 1,4 milioni di persone, a causa di malattie come la diarrea. (Ulteriori
informazioni qui https://avapertisverbis.blogspot.com/2019/03/acqua-per-tutti-ancora-un-miraggio.html).
Inoltre, le sostanze chimiche presenti nei mari causano effetti potenzialmente dannosi
per più di una generazione.
In ultimo, il
rapporto rivela che l'inquinamento
atmosferico causa ogni anno tra 6 e 7 milioni di morti, molti più dei
180 mila morti ogni anno per le guerre (dato 2015, Il Fatto Quotidiano). È evidente
che sarebbero opportune (e urgenti) azioni volte a modificare la
situazione: infatti il dossier, con una nota allegata, si rivolge ai ai leader
mondiali, chiedendo una “decontaminazione” del comportamento umano. Ad oggi,
secondo l’Onu, la situazione sarebbe insostenibile.
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