martedì 26 marzo 2019

In Italia molte aree a rischio a causa dello smog

Il primato italiano negativo tra i Paesi Ue.

L'Italia è il paese dell'Unione Europea con il più alto numero di aree a rischio a causa dello smog e ondate di calore. Questo dato poco confortante emerge dal primo primo rapporto dell'Agenzia dell'Ue per l'ambiente (Eea) che prende in esame gli indicatori ambientali, socio demografici e sulla salute. Il resoconto mette in luce le persistenti diseguaglianze economiche e sociali e l'effetto negativo che hanno sull'inquinamento atmosferico e acustico, in particolar modo nei paesi del Sud e dell'Est Europa. Il rischio maggiore è concentrato nelle aree in cui il livello di istruzione e il reddito sono inferiori alla media europea, con tassi di disoccupazione molto alti. Alcune di queste città, con livelli di disoccupazione elevati ed un'evidente esposizione al particolato Pm10, sono Nicosia (Cipro), Torino e Stara Zagora (Bulgaria). 

Il belpaese, assieme alla Slovacchia e alla Grecia, presenta molti territori in cui i fattori sociali si intrecciano con i rischi ambientali. Nella Penisola, infatti, è possibile riscontrare il maggior numero di aree in Europa esposte a tre tipi diversi di inquinamento atmosferico, da particolato, biossido di azoto e ozono, e alle ondate di calore. Inoltre, è presente, contemporaneamente, un chiaro problema di smog, proprio delle aree urbane con reddito pro-capite inferiore alla media europea (Pm10 e ozono) e delle regioni più sviluppate (biossido di azoto). In ultimo, le condizioni economiche e sociali influiscono chiaramente sulla capacità di affrontare fenomeni meteo eccezionali. È d'uopo intervenire al più presto con interventi mirati per rendere più salubre il nostro clima, senza indugiare oltre.


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