Il dato è emerso dal Rapporto sullo Stato dell'Ambiente di Ispra-SNPA, presentato alla prima conferenza del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente.
Nel belpaese, ogni giorno, vengono consumati ben
14 ettari di suolo, cioè all’incirca 20 campi da calcio. Nonostante si rilevi
un rallentamento tra il 2016 e il 2017, anni in cui le nuove coperture artificiali hanno
riguardato circa 5.200 ettari di territorio, quindi in media poco più di 14 ettari al giorno, il
dato complessivo resta ancora alto. Inoltre, questo esiguo miglioramento,
secondo lo studio sopracitato, non sarebbe collegato ad una maggiore
sensibilità ambientale, bensì all’attuale congiuntura economica. Perciò,
l’urbanizzazione scellerata e insostenibile ha causato una progressiva, e
impietosa, perdita irreversibile di risorse naturali. Alcuni effetti, peraltro
prevedibili, riguardano la perdita di habitat e degli ecosistemi, l’eccessiva
impermeabilizzazione dei suoli, l’aumento del rischio idrogeologico,
l’esaurimento delle falde e la frammentazione dei corpi idrici e la compromissione
dei servizi eco sistemici.
Visto
e considerato che la situazione non sembra migliorare particolarmente, sarebbe
necessario adottare qualche misura di soluzione. In primo luogo, le Pubbliche
Amministrazioni dovrebbero introdurre piani di gestione per risolvere
positivamente il problema del riuso di un considerevole indice di edifici
abbandonati, molti dei quali sconvenienti o oltremodo deteriorati. Infatti, in
molte città italiane è possibile trovare molti edifici da riqualificare che, una volta
rigenerati, potrebbero fungere da validissima alternativa ad ulteriori colate
di cemento inutili. In secondo luogo, bisogna evitare di costruire in località
prossime alle coste, in modo tale da evitare sia l’abbruttimento dei paesaggi
costieri, che i rischi sopracitati. Per dar seguito a tutto ciò, è indispensabile rendere la rigenerazione
urbana più facile e vantaggiosa, così da scoraggiare l’occupazione del suolo
libero con nuove costruzioni.
Pertanto, il
contrasto del consumo e del degrado del suolo deve essere una battaglia
cruciale per la nazione intera, dilaniata non soltanto da fenomeni antropici ma
anche naturali. Come ha dichiarato il presidente del SNPA Stefano Laporta, “dalla tutela dell’ambiente, da come lo
sapremo custodire e valorizzare, passa il futuro del Paese, ma le scelte non sono di domani. Le scelte sono qui, ora”.
Nessun commento:
Posta un commento