mercoledì 13 marzo 2019

Quanto consumano le famiglie?

L’Ufficio studi della CGIA segnala che, rispetto all’anno pre-crisi, le famiglie italiane spendono meno.


Nel 2007, anno pre-crisi, le spese mensili (acquisto beni alimentari e non, pagamento delle bollette, fruizione di servizi sanitari, alberghieri, di ristorazione, trasporti ecc.) medie delle famiglie erano pari a quasi 2700 euro (2.649); oggi la soglia è ferma a 2.564 euro, il 3% in meno rispetto al 2007 (in valore assoluto -85 euro). Ma il dato territoriale sconcerta ancor di più. Se al Nord (- 47 euro) e al Centro (-75 euro) le contrazioni censite si fermano al di sotto della media nazionale, al Sud la situazione è preoccupante: infatti, le uscite delle famiglie meridionali sono crollate di 170 euro(-7,7%; 2.212 euro nel 2007, scesa a 2.042 euro).

Ma quali sono le conseguenze del caso dei consumi? Gli effetti sono molteplici, purtroppo, e facilmente riconoscibili: infatti, sono le piccole attività artigianali e commerciali ad esserne uscite con le ossa rotte. Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi, sostiene che “le botteghe artigiane vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie, e sebbene negli ultimi anni i consumi siano tornati lentamente a salire, i benefici di questa ripresa hanno interessato quasi esclusivamente la grande distribuzione organizzata”. Insomma, niente di positivo per i piccoli commercianti. Infatti, il valore delle vendite al dettaglio nel settore artigianale e nelle piccole botteghe è crollato del 14,5%; di contro, è aumentato del 6,5% nel settore grandi distribuzioni. Ciò significa che le botteghe devono temere i grandi marchi, i centri commerciali, gli ipermercati, più dell’e-commerce, nonostante quest’ultimo abbia guadagnato posizioni. In queste condizioni sembra particolarmente arduo “fare impresa”, a meno che di un’operazione di alleggerimento fiscale.

In controtendenza rispetto quanto prospettato finora le spese per i servizi, aumentate del 6,9% rispetto al 2007. Prendendo ad esempio lo scorso anno, sia la vendita di beni che quella di servizi è aumentata, (rispetto al 2017) dello 0,7%. Nel 2018, le uniche performances negative riguardavano gli alimentari (-0,1%), la sanità (-0,6%) e le bevande alcoliche (-1,4%). In ultimo va segnalato che le manovre di finanza pubblica a carico delle Autonomie locali, tra il 2010 e il 2017, hanno provocato una contrazione delle risorse fruibili pari a 22 miliardi di euro, colpendo in misura maggiore i Comuni. Questa breve analisi sui consumi delle famiglie italiane deve essere paradigmatica, cosicché gli amministratori sappiano come e dove intervenire.

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