Oggi, nel 27° anniversario del provvedimento che, nel 1992, decretò la messa al bando dell’amianto nel nostro Paese, il Ministro Costa istituisce un gruppo di lavoro a riguardo.
“Attraverso gli atti
costruiamo i mattoncini che ci servono per costruire un futuro migliore”. Così
il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa esordisce oggi, in diretta video, mentre
si accinge a firmare un decreto per mezzo del quale nasce un gruppo di lavoro,
con finalità di studio per una proposta normativa “innovativa” che riguardi il
settore dell’amianto. Costa afferma che in Italia è possibile trovare ben 32
milioni di tonnellate di amianto ancora da gestire e 2400 istituti scolastici
che presentano l’amianto. Senza tener conto del materiale abbandonato e a volte
bruciato in giro per le città. Ad oggi, è stato bonificato meno di un
quarto dell’amianto presente nelle nostre dimore, nelle imprese
e negli uffici, mentre questo vero e proprio veleno miete oltre tremila vittime
l’anno.
Il gruppo di lavoro
istituito dal Ministro punta alla costruzione di un’ossatura normativa che sia
in grado di riorganizzare la gestione dell’absesto, e si avvale della
competenza (gratuita) del dott. Raffaele Guariniello, designato Presidente da
Costa. Il magistrato, assieme a periti e giuristi, avrà tre mesi di tempo
(scadenza prefissata per giugno) per portare a termine questa proposta di
legge, in modo tale che venga presentata in breve tempo all’attenzione del
Ministero della Salute e del Ministero del Lavoro.
Di contro, Cgil, Cisl e Uil, chiedono che venga riattivata la cabina di regia presso la presidenza del
Consiglio, così da velocizzare i progetti delle
bonifiche, perfezionare la tutela sanitaria e
curare e risarcire le vittime. Per i sindacati,
la strage infinita del “killer silenzioso” può essere arrestata solo assicurando
una concreta bonifica dell’amianto negli ambienti di vita. Inoltre, sostengono
che “bisogna risarcire dignitosamente le vittime
innocenti, sull’esempio del modello francese di sicurezza sociale”.
In ultimo, i sindacati rilevano la necessità di rafforzare
le strutture dei centri operativi regionali per la rilevazione dei
tumori causati dall’amianto, cosicché sia più facile individuare le causa delle
patologie.
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